"Si tratta di musicisti e cantanti con così tanto talento, passione e capacità evocativa... è pura magia".
Ian Anderson - Folk Roots
"Un concept album che vale molto, in una prospettiva di world music intelligente".
Daniele Berghesio - World Music
"Una fusione particolarmente riuscita... con le belle voci che si alzano e flettono nel canto".
Stefano Crippa - Alias Il Manifesto
"Un progetto davvero affascinante che ha il respiro delle migliori produzioni internazionali".
Paolo De Bernardin - Rockstar
Un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare.
Questa è l'idea che anima la Banda Ikona, una formazione creata da Stefano Saletti (fondatore e anima dei Novalia) che ha riunito insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana come Barbara Eramo, Gabriele Coen, Mario Rivera, Carlo Cossu, Giovanni Lo Cascio, Arnaldo Vacca.
Nel 2021 la Banda Ikona ha pubblicato per Finisterre il nuovo lavoro discografico intitolato "Mediterraneo Ostinato"
. Quello di Stefano Saletti & Banda Ikona è un Mediterraneo ostinato, combattente, resistente che non si arrende, come cantano nel brano che dà il titolo all'album. Ostinato come siamo noi popoli mediterranei, forti, antichi, testardi e resilienti. Ostinato come la ripetizione in musica che diventa stordimento, trance e rituale a cui abbandonarsi. Ostinato come l'identità di un Sud generoso che si difende dal pensiero unico dominante e da un'omologazione culturale, sociale, economica e politica che ha prodotto nuove emarginazioni e un divario sempre crescente tra ricchezza e povertà. Il disco diventa così una sorta di manifesto di un nuovo possibile "Mediterranean Power" nel nome di un passato fatto di arte, cultura, porti aperti, incontri, scambi che come una grande rete si sono intrecciati creando nuovi percorsi, storie condivise e una comune anima mediterranea.
E' cantato in Sabir, antica lingua del Mediterraneo che Saletti ha riportato in vita dall'oblio della storia per farla rivivere nelle sue composizioni originali che attingono anche al grande patrimonio della letteratura mediterranea da Calvino a Pasolini a Alda Merini da Matvejevic a Machado e Kavafis da Cecco Angiolieri a Rilke al poeta curdo Abdulla Goran.
Perché nel Mediterraneo tutto si tiene: le piazze assolate a mezzogiorno e il buio che accompagna le rotte dei migranti, la gioia e la disperazione, il bene e il male.
Nel 2016 era uscito il quarto lavoro discografico di Stefano Saletti & Banda Ikona, SOUNDCITY (CD Finisterre FT 67) un disco nato per raccontare il suono delle città di frontiera del Mediterraneo.
Saletti in questi anni ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a Istanbul, da Tangeri a Lisbona a Jaffa, Sarajevo e Ventotene e in questi luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori. Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le "strade" del Mediterraneo, cantato, come sempre, in Sabir, la lingua del mare e del possibile dialogo.
Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori.
Guarda il video di "Anima de moundo"
Guarda il video di "Piazza Tahrir" (live)
Guarda il video dell'"El Ejercito del Ebro" (live)
Guarda il video clip di "Hija mia mi querida"
Nel precedente lavoro intitolato FOLKPOLITIK (sempre pubblicato da Finisterre), accanto a composizioni originali, erano stati riarrangiati brani di autori del Mediterraneo che avevano raccontato in musica la lotta contro il potere, subendo persecuzioni, arresti, violenze. Folpolitik è stato per tre mesi ai verivi della classifica della World music europea.
Nelle sue composizioni originali, il gruppo utilizza il Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo, e si uniscono alle atmosfere della tradizione popolare del sud e a melodie balcaniche, greche, sefardite.
"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del Cd del gruppo uscito a gennaio 2008 per Finisterre, cantato in Sabir,
Vedi le immagini della Piccola Banda Ikona dal vivo
La formazione nel 2005 ha pubblicato il suo primo Cd che si chiama "Stari Most", come il Ponte Vecchio di Mostar in Bosnia fatto crollare nel '93, che da sempre rappresentava il simbolo dell'incontro e del passaggio dall'Occidente all'Oriente. Il Ponte venne abbattuto da chi voleva che prevalesse la logica dello scontro interetnico e interreligioso su quella del dialogo e della convivenza pacifica. Sia nella musica che nei testi, il lavoro si snoda come una sorta di concept-album sul tema dell'incontro tra mondi diversi che devono tornare a dialogare insieme, a ogni livello.
Un loro brano, Tagama, tratto da "Stari Most", è stato incluso a febbraio 2006 in Buddha Bar vol.VIII e a ottobre 2006 in Buddha Bar Ten Years che racchiude il meglio della produzione della famosa compilation dell'etichetta francese GeorgeV.
Tagama è stato incluso anche sul Cd di Folk Roots (agosto/sett 2006), la prestigiosa rivista inglese di world music.
Si tratta dell'ennesimo successo del Cd "Stari Most", già inserito nella lista dei dischi più belli usciti nel 2005 stilata dalla World Music Charts Europe, la classifica ufficiale della World music europea. L'album è stato anche al quarto posto nella classifica di Folk Roots. Riconoscimenti prestigiosi che premiano il suono internazionale di Stari Most e la proposta musicale della Piccola Banda Ikona.
La musica della Piccola Banda Ikona è un grande omaggio al Mediterraneo, alle sue contraddizioni, al suo fascino millenario, alle sue tante culture. Scrive Predrag Matvejevic, intellettuale e scrittore croato: "Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo".
Nella musica il gruppo utilizza strumenti come il bouzouki greco, l'oud arabo, la darbouka, insieme a quelli della tradizione occidentale. Nei testi, invece c'è il siciliano, l'ebraico, il serbo-croato, l'arabo, il francese, il lingala portato in Europa dai tanti immigrati dell'Africa profonda e c'è il greco antico che Saletti aveva usato con Renato Giordano nella colonna sonora delle "Vespe" di Aristofane.
Il percorso musicale della Piccola Banda Ikona diventa così un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo, unite alle atmosfere della tradizione popolare del centro-sud italiano e a melodie balcaniche, greche, sefardite. Un percorso alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico lontano da stereotipi folkloristici, ma che si caratterizza come lavoro di rilettura della musica popolare, di grande impatto nelle esecuzioni dal vivo.
La Piccola Banda Ikona nell'estate 2007 ha avuto un grande successo nell'esecuzione dal vivo delle musiche originali composte da Stefano Saletti per "l'Iliade l'aspra contesa", andato in scena al Fori di Traiano a Roma e a Segesta per la regia di Piero Maccarinelli, con Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia e la partecipazione di Umberto Orsini, Maurizio Donadoni, Luciano Virgilio, Massimo Foschi, Luca Lazzareschi.
Nell'estate 2005 la formazione ha effettuato una tournèe con Giancarlo Giannini in uno spettacolo che univa musica e poesia, chiamato "Il dolce canto degli dei", rappresentato al Festival di Taormina e in altri prestigiosi teatri.
Nel 2004 aveva eseguito dal vivo le musiche della colonna sonora delle Vespe di Aristofane per la regia di Renato Giordano, nel corso del 39.mo ciclo di rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa. Il lavoro è uscito su un CD, "Le vespe", edito dalla Cni-Compagnia Nuove Indye.
Formazione:
Stefano Saletti: bouzuki, oud, chitarre, piano, loop, electronics
Barbara Eramo: voce, piano
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Mario Rivera: basso acustico
Giovanni Lo Cascio: batteria, percussioni
Arnaldo Vacca: batteria, percussioni
Carlo Cossu: violino
Per contatti: STEFANO SALETTI - e-mail: stefanosaletti@gmail.com
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IL NUOVO CD: MEDITERRANEO OSTINATO
Scheda tecnica live
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